Chiara Ingrao
L’autrice romana martedì 23 maggio, presso sala San Lorenzo presenterà il suo romanzo “Migrante per sempre”, edito da Baldini+Castoldi. Chiara racconta la storia di Lina, una bambina siciliana attraverso cui il lettore diventa testimone di una storia di famiglia, di radici, tradizioni e legami, ma anche di quella sofferenza e di quella fame che costringono ad una duplice ricerca, spesso disperata: una vita dignitosa e una collocazione nel mondo. Lina conosce la sofferenza legata all’abbandono di sua madre, costretta a raggiungere in Germania suo padre partito come clandestino, per lavorare come bracciante agricola senza diritti e senza dignità. Cresciuta dalla nonna insieme alle sue sorelle e ai suoi fratelli, Lina sopravvive alle mancanze di una vita ingenerosa aggrappandosi allo studio, alla poesia e a quel nido familiare in cui si intrecciano il profumo della zagara e l’amore per le piccole cose.
Nella vicenda principale si snoda un altro importante tema, quello dell’emancipazione femminile. Lina approda in Germania perché non ha altra scelta: deve lavorare per consentire ai suoi fratelli di studiare. Comincia la sua esperienza in fabbrica tra operaie, straniere come lei, maltrattate e sottopagate in cerca di diritti e riscatto sociale. Comincia qui, da giovane donna a creare le condizioni per potersi liberare dai pregiudizi della famiglia e di una società che ha la necessità costante di relegare le donne ad un ruolo subalterno non solo rispetto agli uomini ma anche rispetto all’intera società stessa. Nel suo viaggio attraverso l’Italia, l’Europa e se stessa Lina farà incontri straordinari come quello con Piero e con Rosa, un’immigrata sudamericana che le fornisce una chiave di lettura definitiva: «Voglio accettarmi per quella che sono, voglio esserne fiera. Non sono gli altri a trattarmi da straniera: sono io, che ho attraversato troppi luoghi e troppe tribù, per poter scegliere di appartenere a una sola. Non ho bisogno di loro, non più: sono straniera e sono libera, sono una figlia del mondo». Di qui, nasce la consapevolezza che in fondo migranti si resta per sempre.
[…] Chiara Ingrao […]