Frammenti di caporalato prima e dopo San Nicola Varco
Lunedì 17 giugno a Eboli, alle 17.30, nell’Aula Consiliare Isaia Bonavoglia, Anselmo Botte, Presidente Auser Campania Napoli, presenterà i risultati di un’inchiesta sulle condizioni di vita dei migranti nella Piana del Sele, dal titolo Frammenti di Caporalato.
Se ne discuterà con il Sindaco di Eboli, Mario Conte, l’Assessore alla Sicurezza della Regione Campania, Mario Morcone, il Segretario Generale dello Spi Cgil Napoli Campania, Franco Tavella, il Segretario Generale della Cgil di Salerno, Antonio Apadula e il Presidente Auser Nazionale, Domenico Pantaleo, che concluderà i lavori coordinati dalla giornalista, Laura Naimoli.
Il Focus
Sono passati poco meno di quarant’anni da quando i primi migranti di origine marocchina hanno iniziato a lavorare come braccianti nelle aziende agricole della Piana del Sele. Da allora molte cose sono cambiate: non ci sono più i livelli di sfruttamento che avevano caratterizzato gli esordi lavorativi; sono scomparse le baraccopoli e i ghetti che facevano del degrado abitativo una triste costante. Ma nonostante ciò si riscontrano nicchie dove si annidano ancora questi elementi di negatività.
“Frammenti di caporalato” è un progetto che cerca di fare il punto sulla situazione, e lo fa con un’inchiesta che ha coinvolto nei mesi scorsi direttamente i braccianti stranieri occupati nella Piana del Sele. Lunghe interviste raccolte in una pubblicazione e in un video che verrà proiettato all’inizio dei lavori. Attraverso le esperienze, riflessioni, racconti personali dei braccianti stranieri si cerca di delineare i contorni di una attività lavorativa che risente ancora dell’odioso fenomeno della intermediazione illegale di manodopera e di condizioni abitative non degne di un Paese civile.
Condizioni che interessano ancora migliaia di lavoratori, ma riteniamo ci siano oggi le condizioni per superarle una volta per tutte. Siamo in tanti a volerlo: istituzioni, parti datoriali, organizzazioni sindacali, associazioni; se saremo in grado di unire le nostre forze con un altro piccolo sforzo costruiremo i presupposti per dare dignità a migliaia di lavoratori che sostengono con le loro braccia una importante fetta dell’economia del territorio.