Ponti Mediterranei
Solitamente, nelle ricerche etnografiche, il Mediterraneo viene interpretato come ampia linea di confine in cui si incrociano diversi gruppi etnici. Secondo questa prospettiva esso diventa un contesto complesso in cui, ed attraverso il quale, le comunità definiscono le loro relazioni reciproche uno spazio dinamico della comunicazione che deriva dalla fluidità stessa dei confini culturali e linguistici (Fabietti, 1999). Il Mar Mediterraneo è stato, infatti, teatro vivo e fiorente di scambi non solo commerciali ma anche di cultura, idee, musica parole e, perché no, sogni.
Oggi, invece, le sue acque subiscono un’inaudita violenza: giorno dopo giorno raccolgono corpi morti in cerca di un avvenire, di pace, di accoglienza. Giorno dopo giorno una storia millenaria e preziosa viene mortificata, rischiando di minare per sempre un tesoro che ci è stato affidato per amore e per fortuna, affinché fosse utilizzato allo scopo di unire e mai di dividere.
Ecco che il Mediterraneo, quel mare che lambisce terre, nazioni e continenti che hanno costruito, insieme, le basi della civiltà del Mondo, necessita più di sempre di essere ri- considerato nella sua originaria vocazione di “ponte” per l’interazione tra le diverse culture, capace di generare le invenzioni e i progressi, gli scontri e le sovrapposizioni che, in un processo plurimillenario, hanno reso patrimonio comune esperienze molto diverse costituendo la civiltà mediterranea ben prima dell’avvento di Roma.
Da questa riflessione nasce la rassegna letteraria Ponti Mediterranei che pone il Mediterraneo al centro della narrazione dell’oggi, affidandola alle voci di scrittori, autori, giornalisti tra loro diversi, per percorsi, stili e sensibilità ma con lo sguardo rivolto tutti ad un medesimo orizzonte.
Eleggendo il libro a strumento di connessione e collegamento tra mondi ed universi posti, apparentemente, su sponde distanti tra loro per geografia, cultura, lingua, la rassegna letteraria Ponti Mediterranei si pone come goccia nel mare, nella piena consapevolezza che la lettura e la riflessione che da essa scaturisce rappresenti un veicolo fondamentale di crescita per ogni comunità ad ogni latitudine. Il libro è inteso quale goccia che è capace di scavare la roccia, per dare vita a qualcosa che può e deve tornare ad essere vissuto come ricchezza ineguagliabile per ciascun individuo: l’incontro con l’altro, nell’accoglimento delle sue proprie peculiarità sociali, etnografiche, religiose, culturali.
La rassegna è ideata e organizzata dall’associazione di Promozione Sociale senza scopo di lucro “Dunyaa” che promuove iniziative per la tutela dei diritti sociali, con particolare attenzione ai deboli ed agli emarginati.
Nata il 24 febbraio del 2022, l’associazione è iscritta all’albo delle Associazioni del Comune di Eboli e al Runts con decreto 431 del 22/05/2023. Attraverso iniziative che favoriscono il dialogo, l’accoglienza e la fratellanza tra i popoli, Dunyaa Aps si batte per la difesa dei diritti umani e la diffusione della legalità.
Obiettivo di Ponti Mediterranei è, dunque, quello di favorire l’incontro tra culture e civiltà, attraverso la lettura e la promozione di libri che possano raccontare l’esperienza della migrazione, a tutto tondo.
La rassegna letteraria, nello specifico, intende organizzare e promuovere incontri con autori, giornalisti, scrittori ma anche semplici cittadini che abbiano da raccontare la propria esperienza e la propria visione su questo tema.